Google+

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

MapRisk è la prima App di MapLand, appositamente ideata e creata per gestire le attività di protezione civile, in particolare per:

1 - Garantire la diffusione e conoscenza dei Piani di Emergenza comunali ed Intercomunali;

2 - Permettere la diffusione di iniziative, avvisi, comunicazioni inerenti la protezione civile;

3 - Consentire una miglior gestione delle informazioni di supporto alle Strutture e alle Organizzazioni locali ed intercomunali di protezione civile.

Il cuore di MapRisk, secondo lo spirito di MapLand, è costituito dalla WebMap che hanno il grande vantaggio di offrire in maniera diretta le informazioni utili e necessarie alla gestione delle strutture: individuare rischi e criticità, risorse ed azioni di emergenza sul proprio territorio, etc.

Se sei interessato scrivi a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

L'ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha annunciato che i dati provenienti dal programma satellitare COPERNICUS saranno a libero accesso. L'utilizzo libero dei dati avrà un impatto importante nell'ambito degli studi e delle analisi territoriali; tramite l'utilizzo di immagini satellitari sarà possibile ottenere indicazioni importanti circa i mutamenti territoriali, ambientali e climatici con ripercussioni sulle soluzioni di mitigazione riguardo i rischi, l'inquinamento e gli impatti delle attività umane nei riguardi dell'ambiente.

La Commissione Europea ha stanziato 800 miliardi di euro per il periodo che va dal 2014 al 2020 per ridurre il digital divide, piaga che affligge gran parte del territorio italiano, al fine di aumentare la competitività dei territori assicurando una infrastruttura di rete all'avanguardia che consenta di migliorare la prestazione dei servizi forniti tramite la rete. L'adeguamento infrastrutturale della rete è il primo tassello per portare ad una reale innovazione del territorio e ad un cammino verso le Smart City e le Smart Community. La competitività futura delle città e dei territori sarà strettamente connessa alla capacità di avere sistemi di rete veloci ed affidabili.

La Vicepresidente della Commissione Europea, Kroes crede che i progetti di smart city e smart community possano portare ad una svolta anche come strategia anticrisi.“Città più sostenibili, produttive e votate a nuovi modelli di business digitali sono occasione per nuova crescita economica, nuova occupazione, nuove figure professionali, nuove competenze e migliore qualità della vita”, ha dichiarato nel suo intervento a Bruxelles il 24 settembre, che ha poi aggiunto: “Smart city non è solamente innovazione tecnologica, ma soprattutto crescita culturale e sociale, perché consente percorsi efficaci di inclusione, di lotta alle disuguaglianze, di tutela dei beni comuni, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse disponibili, investendo in nuove infrastrutture pubbliche e private”.

E' stato presentato, dall'Osservatorio Nazionale Smart Cities dell'ANCI, il primo Vademecum destinato allo sviluppo di città intelligenti. 

...Il documento è articolato in cinque sezioni:
1) “I punti cardinali della smart city”: le direttrici che debbono tenere sempre presenti coloro che si vogliono cimentare nella costruzione di una città intelligente.
2) “Gli step della programmazione”: approcci, soluzioni, metodi e schemi d’azione così come l’Osservatorio li ha ricavati dalle molte esperienze mappate nelle città. Analisi, mappatura e coinvolgimento di cittadini e stakeholder, organizzazione e competenze, finanziamento, monitoraggio e scelte di governance: sono questi gli ambiti del percorso di programmazione rispetto ai quali vengono riportate le lezioni apprese dalle città.
3) “A che punto sono le città?”: fotografia complessiva sullo stato dell’arte nelle 58 città coinvolte nell’Osservatorio riguardo ai processi di cambiamento nelle città italiane. Con quali strumenti finanziari e di governance le città stanno portando avanti le proprie scelte e le proprie progettualità? Dove sono arrivate? Come stanno lavorando sui diversi ambiti che fanno la città smart (mobility, economy, governance, people, living, environment)?
4) “Le città”: i racconti che loro stesse hanno fatto all’interno dell’Osservatorio delle specifiche ed uniche scelte. Il dettaglio dei progetti che, finanziati o meno su specifiche linee di finanziamento dedicata alle smart city, possono essere ricondotti a una politica cittadina intelligente;
5) “I proposer”: alcuni dei contributi arrivati all’osservatorio da tutti quei soggetti che lavorando nell’accademia, nell’impresa, nelle associazioni promuovono soluzioni di miglioramento per le città del futuro..

OpenStreetMap è sempre più al centro dell'attenzione del mondo dei GIS, dei CAD e dei prodotti di mappatura del territorio. Anche Autodesk, all'interno del proprio prodotto InfraWorks 360, soluzione dedicata alla pianificazione territoriale in 3D e la progettazione infrastrutturale, si affida ad OpenStreetMap per la modellazione 3D del territorio, in particolare degli edifici. Vedi il video di presentazione del servizio Autodesk.